GIOVEDì 6 GIUGNO
ore 19,30
Apertura delle giornate con il concerto di Francesco Benozzo & Fabio Bonvicini
Libertà l’è morta
Un piccolo viaggio nella ricca e poco nota tradizione libertaria del canto tradizionale, per riscoprire le radici non politiche, non banali, non fraintendibili del grande anelito alla libertà del repertorio orale italiano. Un’occasione di riflessione a partire dalla musica dei popoli, e dalla sua «convinzione assolutamente irresistibile che ciò che la tradizione conserva sia proprio il mezzo per ottenere vita e felicità».
Francesco Benozzo canto, arpa celtica, arpa bardica
Fabio Bonvicini canto, organetto, piffero, flauti, ocarina, piva, percussioni
Fabio Bonvicini canto, organetto, piffero, flauti, ocarina, piva, percussioni
Francesco Benozzo, menzione speciale della critica ai Folk Awards di Edimburgo nel 2007 e finalista al Premio Tenco 2009, ha all’attivo sei album come cantante e arpista. Di recente si è esibito al teatro Valle di Roma in un reading con il premio Nobel per la letteratura Wisława Szymborska.
Fabio Bonvicini è uno dei più attivi protagonisti della rinascita della tradizione musicale emiliana. Ha suonato e suona in numerosi gruppi, molti dei quali da lui fondati, tra i quali Pivaritrio, Compagnia dell’asino che porta la croce, Suonabanda, Pivenelsacco.
ore 21,00
I BENI COMUNI / BANNING POVERTY
[dichiariamo illegale la povertà]
ne parliamo con
Riccardo Petrella Università del Bene Comune Bruxelles
Alessandro Mazzer Associazione Monastero del Bene Comune
Riccardo Petrella |
Economista politico, fondatore del Comitato Mondiale
dell'Acqua e autore del Manifesto dell'Acqua, il prof. Riccardo Petrella
è da sempre impegnato per la difesa dei Beni Comuni. Nel 2004 ha fondato
l'Università del Bene Comune, presente ovunque sia possibile proporre soluzioni
alternative alla mondializzazione dell'economia capitalistica di mercato.
E’ consigliere della Commissione Europea a Bruxelles e
professore di mondializzazione presso l’Università Cattolica di Lovanio
(Belgio); insegna anche alla “Libera Università di Bruxelles” (sessione
olandese). Presidente del Gruppo di Lisbona è collaboratore di “Le Monde
Diplomatique” ed è stato per cinque anni presidente dell’Associatión des Amis
de Le Monde Diplomatique. E’ tra i promotori dell’iniziativa internazionale “Dichiariamo illegale
la povertà" (DIP), www.banningpoverty.org.
A dialogare con lui sul tema, sarà il prof. Alessandro Mazzer,
presidente dell’Associazione Monastero Bene Comune, realtà nata nel 2009 presso
l'antico monastero di Sezano (Verona), da un gruppo di persone che hanno a
cuore la promozione della convivenza umana e organizzano attività, esperienze,
ricerche, istanze e proposte di crescita umana, culturale, sociale e spirituale
in un clima di accoglienza, familiarità e creatività, che caratterizza il
vivere insieme. L’Associazione è tra i promotori della DIP che mira a mettere
fuorilegge le fabbriche dell’impoverimento e contribuire alla costruzione degli
elementi fondativi di un nuovo Patto sociale mondiale, agendo con proposte sul
piano delle leggi, delle istituzioni, delle pratiche sociali e collettive.
“Dichiariamo illegale la povertà – Banning poverty 2018”
Il traguardo
“Domandiamo
che l’Assemblea Generale dell’ONU approvi nel 2018, 70° anniversario della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, una risoluzione nella quale si
proclami l’illegalità di quelle leggi, istituzioni e pratiche sociali
collettive che sono all’origine e alimentano la povertà nel mondo. Le campagne
di azione che condurremo tra il 2012 e il 2017 in diversi paesi del
pianeta mirano a dimostrare che è possibile concretizzare la messa fuorilegge
delle cause dell’impoverimento”.
I dodici principi dell’illegalità della povertà
- Nessuno nasce povero, né sceglie di essere povero.
- Poveri si diventa. La povertà è una costruzione sociale.
- Non è solo – né principalmente – la società povera che “produce” povertà.
- L’esclusione produce l’impoverimento.
- In quanto strutturale, l’impoverimento è collettivo.
- L’impoverimento è figlio di una società che non crede nei diritti alla vita e alla cittadinanza per tutti, né nella responsabilità politica collettiva per garantire tali diritti a tutti gli abitanti della Terra.
- I processi d’impoverimento avvengono in società ingiuste.
- La lotta contro la povertà (l’impoverimento) è anzitutto la lotta contro la ricchezza inuguale, ingiusta e predatrice (l’arricchimento).
- Il “pianeta degli impoveriti“ è diventato sempre più popoloso a seguito dell’erosione e della mercificazione dei beni comuni, perpetrata a partire dagli anni ’70.
- Le politiche di riduzione e di eliminazione della povertà perseguite negli ultimi 40 anni sono fallite perché hanno combattuto i sintomi (misure curative) e non le cause (misure risolutive).
- La povertà è oggi una delle forme più avanzate di schiavitù, perché basata su un “furto di umanità e di futuro”.
- Per liberare la società dall’impoverimento bisogna mettere “fuorilegge”
le leggi, le istituzioni e le pratiche sociali collettive che generano ed
alimentano i processi d’impoverimento.
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