venerdì 31 maggio 2013

Venerdì 7 giugno: La Costituente per i Beni Comuni

Venerdì 7 giugno




ore 21,00 > incontro con Luca Nivarra

La Costituente dei Beni Comuni

[Commissione Rodotà itinerante]



Luca Nivarra insegna diritto civile nell’Università di Palermo, dove ricopre vari incarichi (Consigliere d’Amministrazione, Direttore di Dipartimento, Coordinatore di Dottorato di Ricerca). Dal 2008 è Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo. La sua attività di studioso si è sviluppata in una pluralità di direzioni, concentrandosi prevalentemente su temi diritto dell’economia (antitrust, proprietà intellettuale, beni comuni), di teoria generale del diritto e di storia della cultura giuridica. Dal 2006 al 2008 ho fatto parte, insieme con Ugo Mattei ed Alberto Lucarelli, della Commissione “Rodotà” per la riforma della disciplina codicistica dei beni pubblici: all’esito dei suoi lavori, la Commissione ha predisposto un disegno di legge delega nel quale, per la prima volta, figura la categoria giuridica dei beni comuni. Insieme con Rodotà, Mattei, Lucarelli, Azzariti e Ferrara, ho provveduto all’elaborazione dei quesiti poi oggetto del referendum del 12 e 13 giugno in materia di servizi pubblici locali.




Cos’è la Commissione Rodotà?

Si tratta di una Commissione ministeriale per la Riforma di parti del Libro III “Della Proprietà” del Codice Civile presieduta da Stefano Rodotà e composta da giuristi ed economisti di diverso orientamento politico che ha lavorato tra giugno 2007 e febbraio 2008. L’obiettivo era introdurre una disciplina dei beni che sostituisse un quadro normativo inadeguato e obsoleto, incapace di governare in modo efficace processi di dismissione che a partire dal 1991 e con il fine dichiarato di ridurre il debito pubblico hanno prodotto una vera e proprie svendita del patrimonio pubblico italiano.
I lavori si sono conclusi con la presentazione di un Disegno di Legge Delega che proponeva un superamento delle categorie del demanio e del patrimonio, per introdurre una nuova classificazione concentrata sulle utilità che i beni sono in grado di produrre.

Quale proposta ha elaborato?

La Commissione Rodotà ha proposto la prima definizione giuridica dei beni comuni, distinguendoli tanto da quelli privati quanto da quelli pubblici.
- I beni comuni esprimono ‘‘utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona” e possono appartenere a persone pubbliche o private; la disciplina prevista dalla Commissione tiene conto delle generazioni future e della necessità di garantire, indipendentemente dalla titolarità, una fruizione collettiva dei beni comuni ‘‘nei limiti e secondo le modalità fissate dalla legge”. Quando la proprietà dei beni è pubblica, essi sono posti extra commercium e possono formare oggetto di concessione solo nei casi previsti dalla legge e comunque per una durata limitata e improrogabile. Alla pubblica amministrazione è riconosciuta la tutela risarcitoria, mentre ciascun individuo ha accesso a quella inibitoria, in nome del diritto alla salvaguardia e fruizione di questi beni. Sono beni comuni, tra gli altri: i fiumi, i torrenti e le loro sorgenti; i laghi e le altre acque; l’aria; le foreste, i lidi e i tratti di costa dichiarati riserva ambientale; la fauna selvatica e la flora tutelata; i beni archeologici, culturali, ambientali e le altre zone paesaggistiche tutelate;

Cosa è successo ai lavori della Commissione?

Le sorti del Disegno di Legge hanno seguito quelle del Governo Prodi, alla caduta del quale il testo di riforma ha cessato il proprio iter di discussione; nel 2009, a seguito di una proposta di legge delega formulata ai sensi dell’articolo 121.2 Cost.
dal Consiglio Regionale del Piemonte, il testo della Commissione è stato recuperato integralmente e presentato in Senato, discusso in alcune commissioni ma mai liberato per le aule parlamentari. Proprio il giorno della sua presentazione in Senato, alla Camera veniva convertito il c.d. Decreto Ronchi, che obbligava i comuni alla “messa a gara” di ogni servizio, incluso quello idrico. Contro questo Decreto, al fine di tutelare l’acqua, bene comune primario nel disegno di legge delega veniva proposto il referendum redatto da alcuni dei giuristi della Commissione costituitisi in Comitato “Siacquapubblica”.


La grande ascesa dei beni comuni

La vittoria dei referendum sull’acqua nel 2011, le innumerevoli lotte sul territorio (dal No Tav al No Muos) e le occupazioni di teatri e spazi pubblici e privati in tutto il paese hanno ridefinito e ricreato il significato di beni comuni dotandoli di un senso politico più ampio rispetto alla nozione giuridica della Commissione Rodotà.
Nel corso di questo processo, i movimenti si sono identificati nella nozione dei beni comuni a hanno lavorato a stretto contatto con diversi giuristi che avevano operato nella Commissione Rodotà. Si è profilata così un’inedita alleanza fra cultura giuridica e le lotte legate ai beni comuni, in particolare a partire dalla rilettura di norme costituzionali da anni dimenticate, quali la funzione sociale e l’accesso alla proprietà di cui all’art. 42 e il riconoscimento di comunità altre all’art. 43. Da queste premesse nasce la Costituente dei Beni Comuni.


Cosa è la Costituente dei Beni Comuni?

La Costituente per i beni comuni è un’assemblea autoconvocata, aperta alla partecipazione di tutti i soggetti organizzati e non che vogliano prendere parte al percorso; essa esprime un ampio spettro di movimenti sociali, quelli che negli ultimi anni e con diverse forme hanno portato avanti pratiche di difesa dei beni comuni su tutto il territorio nazionale.
La Costituente è un’assemblea deliberante che si riunisce in luoghi diversi, esprimendo una sovranità diffusa; ad ogni appuntamento della Costituente partecipa altresì una Commissione redigente composta da giuristi e studiosi dei beni comuni, in gran parte già esponenti della Commissione Rodotà che hanno il compito di tradurre in dispositivi legali le istanze della Costituente che emergeranno durante gli incontri, grazie a dibattiti su temi di volta in volta definiti e l’utilizzo di questionari.

Di quali temi si occupa la Costituente?

A Beni comuni: definizione normativa e approvazione di una nuova disciplina del diritto di proprietà, già in parte elaborata dalla Commissione Rodotà;
B Reddito: a partire dalle proposte elaborate e sperimentate dalle realtà di movimento, e dalla proposta di legge di iniziativa popolare su cui sono state raccolte le firme;
C Nuova disciplina delle proposte di legge di iniziativa popolare per rendere obbligatoria la discussione alle Camere e la possibilità per i promotori di seguire attivamente i lavori;
D Web: Proposta per inserire nell’art. 21 della Costituzione l’accesso a Internet come diritto fondamentale della persona.
In particolare nei prossimi mesi la Costituente si occuperà del punto sub A al fine di produrre un Codice dei Beni Comuni che nasca dalle esperienze reali di lotta.

Qual è lo scopo della Costituente?

Tradurre in degli articolati di legge le proposte che emergeranno attorno ai temi indicati; questa saranno redatte dalla commissione redigente per poi essere presentate per la discussione e l’approvazione della Costituente indicativamente entro la fine del 2013 e l’inizio del 2014; tutti i testi saranno pubblicati on line per raccogliere commenti diffusi e proposte di modifica. Si intende sperimentare in tal modo un nuovo processo di produzione di diritto legittimato dal basso ed allo stesso tempo rafforzare la rete delle lotte per i beni comuni.




ore 23.00 >  In/sonorizzazioni con

Jahspora Crew  

 

Jahspora come diaspora, la dispersione a cui molti sono costretti per forza maggiore. E come speranza. Si, speranza di qualcosa di migliore, perchè è quella che fa andare avanti nei momenti più bui. Tutto questo tradotto in musica, con sonorità reggae-roots, dancehall e hip-hop.





Sabato 8 giugno - pomeriggio

Sabato 8 giugno

ore 15,30 >  incontro con Juan Carlos De Martin su 

la conoscenza condivisa: 

open access come bene comune

 

Juan Carlos De Martin tiene il corso Rivoluzione Digitale presso il Politecnico di Torino, dove ha co-fondato e co-dirige il Centro Nexa su Internet e Società. Dal 2011 è Faculty Fellow presso il Berkman Center for Internet & Society della Harvard University e Senior Visiting Researcher presso l’Internet and Society Laboratory della Keio University di Tokyo. Dal 2005 al 2012 è stato responsabile italiano del progetto Creative Commons. È editorialista de La Stampa e collabora con Nova-Il Sole 24 Ore. È membro del Consiglio Scientifico dell’Enciclopedia Treccani. Nel 2012 ha curato, insieme a Melanie Dulong de Rosnay, il libro The Digital Public Domain: Foundations for an Open Culture (OpenBookPublishers).


Spettacolo Teatrale > PITBULL


regia Monica Franzoni e Riccardo Paterlini


testo frutto dell'attività laboratoriale
con Adriano, Alessandro, Amid, Angelo, Antonio, Bruno, Corrado, Michele, Stefano.

È possibile rieducare un Pit Bull? È possibile reinserire all’interno della cosiddetta società civile un cane che ha vissuto innumerevoli combattimenti, che ha subito ed inferto inenarrabili violenze?
Questo spettacolo nasce da questa controversa questione, lungamente dibattuta da etologi ed animalisti.
Il Pit, il cane da combattimento per eccellenza, per essere preparato al ring, subisce un addestramento infame: “catena e bastone, bastone e catena…” ai quali si aggiunge un massiccio uso di droghe e di stimolanti. Il Pit, perché distrugga il suo avversario, è sottoposto ad un processo di sistematica decostruzione dei limiti e degli argini naturali che ogni animale, compreso l’uomo, ha inscritti nel dna. La violenza diviene così una forza che si autoalimenta, che nutre sé stessa, seguendo una logica distruttiva ed autodistruttiva. Il Pit diviene una molla, “un fascio di muscoli e nervi pronto a scattare contr’a chicchessia”.

In scena a porre il pubblico di fronte al problema della rieducazione del Pit uno scopino della M.O.F.: un lavorante dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario appassionato di cani. L’eco delle sue parole riecheggia tra i muri di cemento armato e si riverbera immediatamente sulla condizione del ricoverato dell’O.p.g., dell’internato del “manicomio criminale” ingabbiato in un canile dove gli si chiede di ritrovare l’equilibrio e di ricostruire quei limiti e quegli argini che egli ha irrimediabilmente perduto. L’O.p.g. è abitato da un popolo di combattenti, che hanno ingaggiato una lotta dura con la vita, che hanno inferto e subito grande sofferenza, ma che alla fine in tutti i casi hanno avuto la peggio.
È così che la domanda di partenza alla fine dello spettacolo risulta ribaltata: è possibile reinserire all’interno della cosiddetta società civile un ricoverato dell’O.p.g.?
La risposta è sì.
Rimane però inevaso un ultimo interrogativo che viene consegnato al pubblico irrisoloto: siamo sicuri che il “canile giudiziario” sia il luogo adatto per favorire questo processo? 




ore 17.50 > incontro con l'autrice del libro Maria  Falcone don Daniele Simonazzi 


  «carceri, lo spazio è finito»

L’8 gennaio 2013 la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per il trattamento inumano e degradante di sette carcerati detenuti nei carceri di Busto Arsizio e di Piacenza. La Corte accusa l’Italia di violare i diritti dei reclusi tenendoli in celle in cui hanno a disposizione meno di tre metri quadrati a testa. Il nostro Paese deve pagare ai sette detenuti un totale di 100.000 euro per danni morali ma, soprattutto, nel testo della sentenza della Corte europea dei diritti umani si legge chiaramente l’invito al nostro Paese a porre rimedio subito al sovraffollamento carcerario. 

Il libro di Maria Falcone è un viaggio nell’Italia delle carceri. Un viaggio di denuncia senza attenuanti da parte di chi al recupero di chi ha sbagliato e paga il suo conto con la giustizia ha dedicato la sua vita e la sua professione.

Maria Falcone è laureata in Scienze dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca ed è docente di scuola carceraria presso la Casa di Reclusione Rebibbia-Roma. Ha cominciato a svolgere quest’attività nel 2000, all’interno dell’Istituto Penale per i Minorenni “Cesare Beccaria” di Milano. Dal 2003, nel carcere di Monza, ha ideato e condotto il gruppo pedagogico, un percorso di formazione pluriennale finalizzato all’elaborazione della pena. Organizza e gestisce corsi per l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri e di Educazione Interculturale.

don Daniele Simonazzi
Cappellano dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia, è parroco di Pratofontana, membro della Commissione Diocesana per il dialogo con l'Islam e sacerdote dell’Istituto Servi della Chiesa. 







 ore 19.00 > concerto di

Violetta Zironi Violetta Zironi



Violetta ha 17 anni, si accompagna con la chitarra e canta blues, country e traditionals scozzesi.
É cresciuta grazie ai consigli di Little Paul Venturi, dell'armonicista Giuseppe Zironi e del mitico batterista Oscar Abelli, mentre dal passato le sono arrivate ben chiare le lezioni di Menphis Minnie, Johnny Cash e Etta James. Di lei, il suo leggendario zio Oracolo J. King scrive: una luce sembra avvolgerla e proiettarla in un mondo lontano che riesce a far rivivere, incantando. Con i lunghi capelli sulla chitarra, Violet Queen canta l'America dei diseredati e dei senza dio, le strade, i fuorilegge e la ferrovia, i cuori infranti ed il confine con il Messico.... il Grande Sogno Americano.

giovedì 30 maggio 2013

Il villaggio della Pace



 Il Villaggio della Pace




Il villaggio della pace è un luogo di scambio, confronto e informazione sui temi dei diritti umani, del disarmo e della nonviolenza.  Riunisce tutti gli amici e le associazioni che da anni fanno parte della Scuola di Pace di Reggio Emilia.

Programma:

durante tutte le giornate sarà possibile visitare la mostra “Operazione Colomba in Colombia, il conflitto, la condivisione l’accompagnamento e la lotta nonviolenta nella Comunità di Pace di San Josè de Apartado”


«Spazio Libreria E Spazio Info DES» a cura di Infoshop/Cooperativa Sante Vincenzi
 

VENERDI’ 7 GIUGNO



ore 19.00

Presentazione del libro “Educare alla mondialità”  a cura dell'Associazione "Granello di Senapa"

Il libro racconta i primi dieci anni del “Granello di senapa” e "apre i propri armadi" offrendo le schede tecniche degli incontri più efficaci sperimentati in questi anni.
Il Granello di senapa è un tavolo di coordinamento tra diversi Uffici pastorali ed Enti che propongono insieme un progetto formativo sui temi dell’educazione alla mondialità, alla pace e alla custodia del creato. Al coordinamento partecipa anche la Caritas di Reggio Emilia la quale ospita nella sua sede gli uffici del coordinamento. Ha da poco compiuto dieci anni e conta migliaia di ore di formazione nelle scuole, nei gruppi e nelle parrocchie. Un lavoro portato avanti con creatività e impegno da un gruppo di giovani (professionisti e volontari) che ha di gran lunga superato il centinaio di membri.

Il libro ha questo preciso scopo: contagiare altri nel coinvolgere bambini, giovani, famiglie, insegnanti ed educatori in un progetto formativo su questi temi. Al testo è allegato un CD ricco di materiali. I temi toccano l’amplissima gamma, si va dalle dimensioni interiori e profonde della persona (le relazioni, l’affettività, le scelte di vita, la vocazione) fino alle sfide che investono l’intero globo e i suoi abitanti (le risorse, i conflitti, la pace, la giustizia, la cittadinanza, l’integrazione, la povertà, ecc.). Ciò che risulta più originale e merita attenzione, tuttavia, è la metodologia utilizzata. Anzitutto nella strutturazione degli interventi che vengono co-progettati insieme agli interlocutori. Sempre di più nel corso di questi dieci anni è emersa la necessità di progettare attività su misura in base alle esigenze degli utenti. Abbandonate le linee di prodotti preconfezionati a favore di una progettazione in situazione, è stato avviato un dialogo con insegnanti ed educatori, nel rispetto delle diversità delle esigenze particolari. Poi c’è la grande attenzione al linguaggio, alla metodologia attiva, alle dinamiche di partecipazione, che permettono ai ragazzi di apprendere nuove conoscenze mettendo in gioco quello che possiedono. Un modello pedagogico che non punta soltanto all’acquisizione di nuovi contenuti o competenze, ma che coinvolge le dinamiche simboliche e identitarie della persona spingendola a mettere in discussione ciò che appare scontato e avanzando nell’esplorazione dell’ignoto. Ne risulta un corpus assai ricco, che non scade nella sterile ripetizione di se stesso o nella riproposizione statica dell’intuizione originale, ma rimane sempre aperto e si arricchisce di nuovi contributi.




SABATO 8 GIUGNO


Durante il pomeriggio spettacolo teatrale de Gli Spavaldi “Acqua a pecorella

Ore 16.30
Fiabe Saharawi, testimonianza dal Sahara occidentale a cura di Ass. Jaima Saharawi


Ore 18.00
 I volontari di Operazione Colomba si raccontano




Ore 19.00


COLORE - Cittadini contro le mafie” e LIBERA - Coordinamento di Reggio Emilia



presentano il IV Quaderno dell'OSSERVATORIO CIVICO ANTIMAFIE:



 “Schiavi delle mafie”
Tratta e sfruttamento a Reggio Emilia.Un viaggio che parte da lontano





DOMENICA  9 GIUGNO


Ore 16.00
Sara Goldoni
Spettacolo e laboratorio di burattini




Domenica 9 giugno - OST

Domenica 9 giugno



Open Space Technology

ore 9.30-10.00 registrazione

ore 10.30-12.00 1° sessione: La carta dei valori dell'Economia Solidale

ore 12.30-12.45 presentazione instant report

ore 13.00-14.30 pranzo/buffet a km 0  

ore 15.00-16.30 2° sessione: Ideario dell'Economia Solidale

ore 17.00 presentazione instant report





Il Gruppo di Lavoro Relazioni e  Comunicazione per il Distretto di Economia Solidale di Reggio Emilia, promuove Verso il DES: un percorso in due tappe per l’elaborazione della Carta dei Valori, con agli attori e protagonisti dell’economia solidale, attraverso strumenti di partecipazione e cittadinanza attiva.

I Beni Comuni, i modelli collaborativi, i beni relazionali, le reti, il legame con il territorio, il senso del limite, la difesa dei diritti, il ridimensionamento del ruolo del mercato, sono i principi su cui si fonda l’Economia Solidale. Verso il DES favorisce il confronto sui principi che caratterizzano l'Economia Solidale. Verso il DES ricerca e costruisce un percorso comune e condiviso che sia fondante per l'Economia Solidale nella provincia di Reggio Emilia.

Perché partecipare?
Per contribuire attivamente, con le idee, le buone pratiche, le proposte, a declinare nel territorio locale i principi dell’Economia Solidale, sviluppando relazioni, reti, cooperando alla costruzione di valori comuni e condivisi.

Chi partecipa?
Il percorso è aperto ad associazioni, cittadini, cooperative, gruppi di acquisto solidale, movimenti, produttori, agli attori e protagonisti, attuali e futuri, dell’Economia Solidale.

Cosa è un open space technology?
E' una metodologia per affrontare e progettare temi complessi, in forma partecipata e condivisa, attenuando le conflittualità, individuando soluzioni efficaci ed immediate





ore 16.00 > spettacolo per i bambini burattini e racconti:


"Volando nel mondo su un tappeto di parole e colori" 
letture e narrazioni con Ilaria Pelaia

Narrazioni, parole, colori e fantasia... Su un tappeto di parole e un campo di colori i bambini potranno volare nel mondo, parlando di alberi, terra, acqua, pioggia, cieli, erbe, fontane, strade e città!

I bambini saranno condotti in mondi sconosciuti in cui sperimenteranno lo sconosciuto.
Parole Storie, disegni e colori per bambini dai 4 ai 7 anni.

Tra i racconti che verranno proposti:
  • "UN GIARDINO SOTTO TERRA"di "JO SEONKIEONG"
  • 10 COSE CHE POSSO FARE PER AIUTARE IL MIO PIANETA di"MELANIE WALSH"
  • AMICA TERRA di "SABRINA GIARRATONE e ARIANNA PAPINI"
  • L'OMONO DELLA PIOGGIA"di "GIANNI RODARI NICOLETTA COSTA"
  • IL CIELO E' DI TUTTI" di "RODARI COSTA"
  • NONNO VERDE di"LANE SMITH"
  • L'UOMO D'ACQUA E LA SUA FONTANA di IVO ROSATI GABRIEL PACHECO"





ore 18.00 > concerto dei D.A.T.  Dylan Acoustic Trio



I Dylan Acoustic Trio (D.A.T.) sono un progetto nato all’inizio del 2013 dall’idea di tre amici di formare una tributo acustico a uno dei più grandi cantautori di sempre, Bob Dylan. I tre, che suonano in altre formazioni musicali (Federico Grasselli e Alberto Lazzaretti nei Generation B - Tributo ai Beatles, Sebastiano Bertolini nei DeSamistade - Tributo a F. De André), hanno deciso di soffermarsi in particolare sulla prima parte della produzione artistica del menestrello di Duluth, offrendo al pubblico non solamente le hits più famose ma anche i suoi brani più intimisti e introspettivi. A questo si aggiungono improvvisazioni musicali e nuovi riarrangiamenti, per uno spettacolo ricco di musica e poesia.



Sebastiano Bertolini: Chitarra acustica

Federico Grasselli: Voce, armonica, percussioni

Alberto Lazzaretti: Chitarra acustica/elettrica   






Per tutta la serata si potrà gustare la

BioPizza

La pizza biologica ha qualcosa di diverso dalle altre pizze?
Non abbiamo avuto bisogno di chiedercelo dopo aver assaggiato la nostra prima pizza biologica!
Concentrando le eccellenze per ogni singolo ingrediente della pizza biologica, si scopre come mangiarla possa essere ancora una sorpresa! 

E' molto semplice, chi l'ha detto che l'impasto deve essere solo di farina bianca? o peggio ancora con l'aggiunta di farine glutinose che nulla danno alla pizza se non elasticità? perchè farla lievitare in poche ore? perchè usare ingredienti scadenti...che tanto il formaggio deve filare....
La nostra pizza biologica è composta da un impasto semintegrale, a lunga lievitazione e bassissime quantità di lievito, inoltre farina, pomodoro e mozzarella sono sempre biologici e di filiera corta, infatti sono tutte aziende agricole della zona.
Infine, aspetto conclusivo ma non secondario, la pizza la cuociamo nel forno a legna!

Quello che ci rende ancora più speciali è che la pizza biologica la veniamo a fare da te con il nostro forno itinerante!!!


lunedì 27 maggio 2013

Mercoledì 5 giugno - Anteprima


Mercoledì 5 giugno

ore 21.30

presso il Cinema estivo - Arena Ex Stalloni



in collaborazione con G.A.3 - ARCI RE

TERRA E DIRITTI

 



Proiezione dei documentari




Invisibili -  Appunti per un film sui braccianti africani a Saluzzo (doc, 29', Italia, 2012) 
di Andrea Fenoglio






 
Langhe doc - storie di eretici nell'Italia dei Capannoni (doc, 52’, Ita/Eng/Cro, 2011)  di Paolo Casalis








A seguire dibattito con i registi


ingresso gratuito




Sabato 8 giugno - sera

SABATO 8 GIUGNO




 ore 20.00 > spettacolo teatrale, Chili 5 di sale presentano:

Un POSTO

 

pièce di teatro civile di Andrea Anselmi e Fabiana Bruschi sonorizzazioni di Fabrizio Tavernelli
video “Cime di sabbia” di Enzo Niutta.


Un tronco in mezzo a due sedie di legno, appoggiato, sospeso. Divide in sopra e sotto; come una barca di naufraghi nel sud del mediterraneo. Un attrezzo antico, un ponte, il limite di un edificio in degrado in una città dell'est europeo. Si tratta di un viaggio e come tutti i viaggi, della mutazione di un posto, della sua importanza. Il posto e la difficoltà di raggiungerlo, la sofferenza per rimanervi, la paura di esserne scacciati. Il posto e la xenofobia di chi se ne impossessa, la violenza di chi lo vuol difendere, la chiusura dei confini. Il posto e l'indifferenza di chi lo abita, le regole di convivenza, la religione che ne suggella



 ore 21.00  > incontro

«L'affare delle Armi e l'Iprocrisia della Guerra»

Fabio Mini - Generale e saggista, già comandante delle Forze Internazionali Kossovo
Francesco Vignarca - Rivista Altraeconomia, coordinatore rete italiana per il disarmo







ore 23.00 > In/sonorizzazioni


Quando si usa il cuore per trovarsi tutti assieme e il cervello per riflettere su cosa è meglio per tutti, il Bainait Soundsistem, c’è! 

Come sempre accompagnerà con il giusto groove i battiti delle emozioni e il fluire dei pensieri.






Per tutta la serata si potrà gustare la

BioPizza

La pizza biologica ha qualcosa di diverso dalle altre pizze?
Non abbiamo avuto bisogno di chiedercelo dopo aver assaggiato la nostra prima pizza biologica!
Concentrando le eccellenze per ogni singolo ingrediente della pizza biologica, si scopre come mangiarla possa essere ancora una sorpresa! 

E' molto semplice, chi l'ha detto che l'impasto deve essere solo di farina bianca? o peggio ancora con l'aggiunta di farine glutinose che nulla danno alla pizza se non elasticità? perchè farla lievitare in poche ore? perchè usare ingredienti scadenti...che tanto il formaggio deve filare....
La nostra pizza biologica è composta da un impasto semintegrale, a lunga lievitazione e bassissime quantità di lievito, inoltre farina, pomodoro e mozzarella sono sempre biologici e di filiera corta, infatti sono tutte aziende agricole della zona.
Infine, aspetto conclusivo ma non secondario, la pizza la cuociamo nel forno a legna!

Quello che ci rende ancora più speciali è che la pizza biologica la veniamo a fare da te con il nostro forno itinerante!!!


Giovedì 6 giugno

 GIOVEDì 6 GIUGNO


ore 19,30
Apertura delle giornate con il concerto di Francesco Benozzo & Fabio Bonvicini  

Libertà l’è morta

Un piccolo viaggio nella ricca e poco nota tradizione libertaria del canto tradizionale, per riscoprire le radici non politiche, non banali, non fraintendibili del grande anelito alla libertà del repertorio orale italiano. Un’occasione di riflessione a  partire  dalla  musica  dei  popoli,  e  dalla  sua  «convinzione  assolutamente  irresistibile  che  ciò  che  la tradizione conserva sia proprio il mezzo per ottenere vita e felicità».

Francesco Benozzo    canto, arpa celtica, arpa bardica
Fabio Bonvicini          canto, organetto, piffero, flauti, ocarina, piva, percussioni

Francesco   Benozzo,   menzione   speciale   della   critica   ai   Folk   Awards   di Edimburgo  nel  2007  e  finalista  al  Premio  Tenco  2009,  ha  all’attivo  sei  album come  cantante  e  arpista.  Di  recente  si  è  esibito  al  teatro  Valle  di  Roma  in  un reading con il premio Nobel per la letteratura Wisława Szymborska.

Fabio  Bonvicini  è  uno  dei  più  attivi  protagonisti  della  rinascita  della  tradizione musicale emiliana. Ha suonato e suona in numerosi gruppi, molti dei quali da lui fondati, tra i quali Pivaritrio, Compagnia  dell’asino che porta la croce, Suonabanda, Pivenelsacco. 


ore 21,00

I BENI COMUNI / BANNING POVERTY  

[dichiariamo illegale la povertà]


ne parliamo con 

Riccardo Petrella      Università del Bene Comune Bruxelles 
Alessandro Mazzer   Associazione Monastero del Bene Comune



Riccardo Petrella

Economista politico, fondatore del Comitato Mondiale dell'Acqua e autore del Manifesto dell'Acqua, il prof. Riccardo Petrella è da sempre impegnato per la difesa dei Beni Comuni. Nel 2004 ha fondato l'Università del Bene Comune, presente ovunque sia possibile proporre soluzioni alternative alla mondializzazione dell'economia capitalistica di mercato. 
E’ consigliere della Commissione Europea a Bruxelles e professore di mondializzazione presso l’Università Cattolica di Lovanio (Belgio); insegna anche alla “Libera Università di Bruxelles” (sessione olandese). Presidente del Gruppo di Lisbona è collaboratore di “Le Monde Diplomatique” ed è stato per cinque anni presidente dell’Associatión des Amis de Le Monde Diplomatique. E’ tra i promotori dell’iniziativa internazionale “Dichiariamo illegale la povertà" (DIP), www.banningpoverty.org.
A dialogare con lui sul tema, sarà il prof. Alessandro Mazzer, presidente dell’Associazione Monastero Bene Comune, realtà nata nel 2009 presso l'antico monastero di Sezano (Verona), da un gruppo di persone che hanno a cuore la promozione della convivenza umana e organizzano attività, esperienze, ricerche, istanze e proposte di crescita umana, culturale, sociale e spirituale in un clima di accoglienza, familiarità e creatività, che caratterizza il vivere insieme. L’Associazione è tra i promotori della DIP che mira a mettere fuorilegge le fabbriche dell’impoverimento e contribuire alla costruzione degli elementi fondativi di un nuovo Patto sociale mondiale, agendo con proposte sul piano delle leggi, delle istituzioni, delle pratiche sociali e collettive.





“Dichiariamo illegale la povertà – Banning poverty 2018”

Il traguardo
“Domandiamo che l’Assemblea Generale dell’ONU approvi nel 2018, 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, una risoluzione nella quale si proclami l’illegalità di quelle leggi, istituzioni e pratiche sociali collettive che sono all’origine e alimentano la povertà nel mondo. Le campagne di azione che condurremo tra il 2012 e il 2017 in diversi paesi del pianeta mirano a dimostrare che è possibile concretizzare la messa fuorilegge delle cause dell’impoverimento”.


I dodici principi dell’illegalità della povertà




  1. Nessuno nasce povero, né sceglie di essere povero. 
  2. Poveri si diventa. La povertà è una costruzione sociale. 
  3. Non è solo – né principalmente – la società povera che “produce” povertà. 
  4. L’esclusione produce l’impoverimento. 
  5. In quanto strutturale, l’impoverimento è collettivo. 
  6. L’impoverimento è figlio di una società che non crede nei diritti alla vita e alla cittadinanza per tutti, né nella responsabilità politica collettiva per garantire tali diritti a tutti gli abitanti della Terra. 
  7. I processi d’impoverimento avvengono in società ingiuste. 
  8. La lotta contro la povertà (l’impoverimento) è anzitutto la lotta contro la ricchezza inuguale, ingiusta e predatrice (l’arricchimento). 
  9. Il “pianeta degli impoveriti“ è diventato sempre più popoloso a seguito dell’erosione e della mercificazione dei beni comuni, perpetrata a partire dagli anni ’70. 
  10. Le politiche di riduzione e di eliminazione della povertà perseguite negli ultimi 40 anni sono fallite perché hanno combattuto i sintomi (misure curative) e non le cause (misure risolutive). 
  11. La povertà è oggi una delle forme più avanzate di schiavitù, perché basata su un “furto di umanità e di futuro”. 
  12. Per liberare la società dall’impoverimento bisogna mettere “fuorilegge” le leggi, le istituzioni e le pratiche sociali collettive che generano ed alimentano i processi d’impoverimento.